Ducati Paso...

Era il 1986......qualcuno di voi se la ricorda?












Non mi è mai piaciuta particolarmente. Rimane un pezzo interessante.

Sì la ricordo ma non mi è mai piaciuta.. Sembrava un confettone formato famiglia.

Eheheheh!! Insomma tanto bella non era...
C hanno provato.

Il motore nascosto è stato una meteora di quel periodo. Poi si è tornati a scoprire i motori.
A me non piace.

Brutta.. :-(

Usciva dai canoni della produzione Ducati proprio perché fatta in collaborazione con Cagiva.
Se andate a guardare in quegli anni le produzioni delle 125 Cagiva avevano tutte quella scocca chiusa.

Questa non la ricordo per niente, ma vedo con estremo piacere che non mi sono perso niente.

Bisogna ricordare che questa moto era un omaggio al compianto pilota Renzo Pasolini scomparso negli anni 70.

Se non sbaglio Pasolini guidava una Aermacchi Harley Davidson?

Si guidava la 250. Va ricordato con lui anche il grande Jarno Saarinen..

Eppure nonostante tutti i cambiamenti avvenuti nel corso dei decenni qualcuno muore ancora...

Perché è su una motocicletta non si potrà mai essere sicuri al 100 per cento.
Se pensiamo che quei piloti li correvano con delle scodelle in testa poi hanno usato il casco aperto con la visiera davanti.
Le tute erano in pelle semplice e non avevano protezione.
Le piste erano molto spesso piene d'olio perché non c'era chi correva come adesso a ripulire tutto.
Ai lati della pista dopo un metro o due c'erano i guarda rail e i muretti di cemento.
Lì è dove andavano a morire tutti!
Le moto colpendo il muretto rimbalzavano all'interno della pista falciando via quelli che stavano arrivando..
La benzina che usciva lasciava delle strisce che si incendiavano e con loro le balle di paglia che si usavano come protezione.
Avete capito bene semplici balle di paglia.
Che rompendosi spargevano paglia su tutta la pista.
Queste erano le condizioni in cui correvano quegli eroi!

Pino che dire..hai descritto quegli anni in maniera pressoché perfetta. Non é che nascondi un passato da pilota?
Agli albori del motociclismo la sicurezza non era contemplata. Tutto doveva ancora arrivare.
Si può parlare di coraggio?
Si forse. Ma quando una cosa è nuova e tu sei giovane non ti preoccupi poi molto di te stesso.
Ti vuoi divertire perché la cosa ti esalta.
Quei piloti erano così.
Ragazzi con tanta voglia di correre e pochi pensieri.
Se cominci a pensare è il momento che smetti.

Quelli erano uomini alla scoperta di un avventura che mai avrebbe immaginato sarebbe diventata così grande.

Saranno sempre nella nostra memoria.